Dal 1 al 4 Ottobre si è tenuta la terza edizione del Big Science Business Forum (BSBF2024) al Generali Convention Center, in Porto Vecchio, a Trieste. Tra i protagonisti dell’evento c’era anche Antonio Zoccoli, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e invitato per tenere delle conferenze, tra cui quella di presentazione dell’Einstein Telescope, comunemente abbreviato come ET. Il progetto, che consiste nella realizzazione di un’immensa infrastruttura per lo studio delle onde gravitazionali, vede la collaborazione anche di ECL Leonardo Consorzio per l’ingegneria e l’architettura.
Attualmente, Zoccoli si figura come il massimo esperto del progetto e, durante l’evento, ha avuto modo di offrire una panoramica più specifica dell’ET, senza trascurare una doverosa riflessione sulla possibilità che lo stesso venga realizzato in Sardegna, presso l’ex miniera di Sos Enattos. Come lui stesso ha spiegato nel corso della conferenza “l’Einstein Telescope è un rivelatore di terza generazione di onde gravitazionali. Le onde gravitazionali vengono emesse da grandi eventi catastrofici che avvengono nello spazio profondo, come il collasso di due buchi neri.
Possiamo pensare alle onde gravitazionali come a un messaggero […] e ci porta un pezzo di informazione. Possiamo combinare questa informazione con quella di altri messaggeri: la luce […], ma anche i raggi X, i raggi Gamma, i neutrini […]. Mettendo insieme tutti questi messaggi, riusciamo ad avere un’informazione su quello che succede nell’universo […] e quindi apre una nuova finestra di opportunità per studiare la natura”.
BSBF 2024: un’occasione unica per promuovere il progetto
Un progetto sicuramente ambizioso e che troverebbe il suo luogo ideale nella Sardegna. L’entroterra dell’isola presenta, infatti, le caratteristiche perfette per la realizzazione, oltre che dell’infrastruttura dell’Einstein Telescope, anche del tunnel della lunghezza di circa 30 chilometri e ad almeno 100 metri di profondità, al cui interno passerebbe la strumentazione di altissima tecnologia.
Al momento, la Sardegna è candidata contro l’Olanda per ospitare il sito destinato all’ET. In merito alle possibilità della prima di aggiudicarsi il progetto, Zoccoli si è dimostrato positivo, affermando: “Se riusciamo a portarla in Sardegna, avremo intorno a questa infrastruttura un ecosistema creato da aziende di alta tecnologia, ma non sarà solo un ecosistema che si creerà in Sardegna, ma in tutto il nostro Paese. Quindi sarà una grandissima opportunità non solo per la scienza, ma anche per il mondo produttivo”.
Con l’obiettivo di stimolare le sinergie tra gli attori coinvolti, Zoccoli ha rimarcato l’importanza di collaborazioni con aziende tecnologiche e istituzioni locali, per garantire un’infrastruttura solida e in grado di offrire benefici all’intera comunità. Il progetto non si limita solamente a fornire un avanzamento scientifico, ma rappresenta un modello di innovazione che integra scienza e industria, per il benessere e il progresso di tutti. L’INFN, grazie alla guida di Zoccoli, è impegnato a dimostrare il ruolo dell’Italia nello scenario scientifico globale, al fine di consolidare la candidatura del nostro paese, offrendo quante più occasioni di dialogo tra ricerca e tessuto industriale.
Fonti immagini: BSBF, Il Piccolo