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Il progetto ET - Einstein Telescope nasce per soddisfare l’esigenza della comunità scientifica internazionale di implementazione di una nuova, terza, generazione di rivelatori di onde gravitazionali (GW Gravitational Wave).
I rivelatori di onde gravitazionali di prima generazione hanno dimostrato l'efficacia del principio di funzionamento, raggiungendo peraltro ormai la loro sensibilità progettuale. I rivelatori, cosiddetti di seconda generazione, attualmente in attività, quali Advanced Virgo, costituiscono versioni avanzate dei rivelatori iniziali e mostrano una sensibilità notevolmente migliorata rispetto agli stessi, ma non soddisfano ancora in pieno gli attuali indirizzi di ricerca della comunità scientifica la quale ha pertanto intrapreso lo studio della terza generazione di rivelatori di onde gravitazionali GW.
Con le nuove macchine della terza generazione, per raggiungere una sensibilità notevolmente migliorata e aprire l'era della normale astronomia GW, il progetto ET è candidato a guidare, per l’Europa, questa rivoluzione scientifica. A tal fine la comunità scientifica italiana ha individuato un sito in Sardegna, principalmente ubicato in comune di Lula (NU) che, per le sue specificità di basso rumore antropico e naturale, risulta particolarmente adatto a ospitare ET che è previsto interamente in sotterraneo.
INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ha indetto nel 2023 un concorso pubblico per lo “Studio propedeutico allo sviluppo del progetto di fattibilità tecnica ed economica di ET in Sardegna”. A inizio 2024 ECL è risultato aggiudicatario di tale concorso in ATI con altre società: Rocksoil (mandataria), Ferro Ingegneria, Inar, Criteria, GDP, Geotec. Il valore di tale incarico è di € 9,5 milioni.
Oggetto dello studio sono due diverse configurazioni del rivelatore ET:
La profondità di installazione è superiore a 150 metri sotto il livello del suolo. Le scelte su quale configurazione adottare, T o L, sarà oggetto di studio da parte della comunità scientifica internazionale sulla base dello studio effettuato dall’ATI di cui ECL fa parte.
ET è composto essenzialmente da:
Lo studio ha il compito di valutare, esaustivamente:
Le attività di cantiere sono state concepite per concentrare gli sforzi in un unico vertice, garantendo una gestione efficiente dello smarino tramite drenaggio e evacuazione a gravità, senza l’uso di pompe. Le indagini geologiche sono state anticipate rispetto alla pianificazione iniziale, consentendo di esplorare in dettaglio il sito e di valutare l’ottimizzazione del posizionamento del sistema. In termini di sicurezza, è stato ottenuto il consenso preventivo dall’autorità competente per il sistema antincendio, impiegando criteri di sicurezza comparabili a quelli del CERN. La progettazione ha incluso un sistema di ventilazione avanzato, sfruttando l’inerzia termica della roccia circostante.
Per quanto riguarda le opere sotterranee, sono previsti 40 km di gallerie scavate con TBM, con un volume complessivo di scavo di circa 2.000.000 m³. Il ciclo di lavorazione delle gallerie include l’estrazione, la selezione e la gestione del materiale scavato, e la costruzione dei conci in calcestruzzo armato. Inoltre, sono programmati 15 pozzi verticali per il passaggio degli impianti e la ventilazione, realizzati con la tecnica del raise borer, e una significativa quantità di rivestimenti in CLS.
Gli impianti meccanici e di trattamento aria, installati a 400 metri di profondità, includeranno 40 km di tubazioni e 30 centrali HVAC, mentre gli impianti elettrici prevedono una potenza installata di 8 megawatt e 500 quadri elettrici da installare. Infine, il progetto prevede l'implementazione di sofisticati sistemi di sicurezza contro gli incendi, tra cui impianti di rivelazione e sistemi di estinzione, oltre a dettagli urbanistici come un’estensione di intervento di 43.000 m² e un volume totale costruito di 95.000 m³.
Alla presenza dei delegati del G7 provenienti da ogni parte del mondo, il progetto ha riscosso notevoli consensi e ha avvalorato la candidatura della Sardegna per ospitare l’immensa infrastruttura qui esposta. Di seguito, un breve video con la presentazione esposta durante la conferenza.