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La Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, proprietaria dell’immobile in oggetto, intende realizzare un importante e significativo “Polo culturale della città” attraverso un intervento edilizio di riqualificazione, rifunzionalizzazione e di restauro, creando un luogo complesso di forte interesse, capace di collegarsi fisicamente con le aree adiacenti non solo sotto il profilo urbanistico e architettonico, ma anche sociale e antropologico.
Il complesso immobiliare di origine settecentesca occupa un intero isolato nel centro storico di Modena; l’area è posta al limite occidentale della via Emilia e taglia in due il centro storico di Modena, in prossimità dei viali che circondano il centro e pertanto in un luogo di confine tra il centro storico propriamente detto ed il tessuto urbano novecentesco. L’isolato è inoltre caratterizzato dalla facile accessibilità con i mezzi di trasporto sia pubblici sia privati e dalla vicinanza al palazzo dei Musei (anche esso di origine settecentesca che si affaccia su largo S. Agostino), dalla facoltà di Economia e Commercio (Foro Boario), dalla Fondazione Universitaria “Marco Biagi” ed al grande parcheggio interrato attualmente in fase di realizzazione all’interno del parco Novi Sad.
Il progetto è la naturale conseguenza del Protocollo di Intesa sottoscritto nel mese di novembre del 2007 tra Ministero dei Beni Culturali, Comune di Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Il protocollo individua come centrale il trasferimento, nei nuovi spazi ristrutturati, della Biblioteca Estense e della Biblioteca Civica d’Arte Poletti, che avranno così una straordinaria opportunità di rilancio attraverso la soluzione dell’attuale problema di carenza di spazi. Nel documento è previsto che il polo bibliotecario ed il centro espositivo dovranno trovare collocazione prevalentemente all’interno della parte monumentale, mentre il centro linguistico e per l’internazionalizzazione dovrà necessariamente essere collocato nella parte attualmente di proprietà demaniale.
Oltre a questi spazi troveranno posto nel complesso anche il Centro per la Fotografia e per l’Immagine, gli spazi commerciali, la foresteria, i servizi collaterali e di utilizzo comune. Rimangono esclusi dal progetto gli spazi “Ex Farmacia”, posizionati nell’angolo Sud-Est del complesso, che saranno restaurati sotto la diretta supervisione della Soprintendenza Regionale per i Beni Architettonici.
All’interno del complesso sono state definite quattro aree omogenee di intervento, che costituiscono anche fasi successive di accrescimento dell’edificato e che potranno essere oggetto di intervento in fasi successive a scaglionate nel tempo tra loro, in modo da consentire la continuità delle attività culturali già da tempo avviate all’interno di alcune aree del complesso:
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